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Non più di 20 per classe

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Mentre il Governo Meloni continua ad aumentare le risorse per la scuola privata (arrivate a 750 milioni nel 2025), alla scuola pubblica toccano solo tagli e provvedimenti ideologici. Il ministro Valditara riduce gli organici giustificandosi con i dati demografici: per la prima volta da cinque anni a questa parte il numero dei docenti della scuola italiana previsti negli organici comuni e di potenziamento per l’anno scolastico 2025/2026 si è ridotto di 5.660 unità e, da settembre 2026, anche il numero dei collaboratori scolastici si è ridotto di 2.147 unità.

Al contrario, i dati demografici potrebbero finalmente rendere sostenibile la riduzione del numero di studenti per classe, permettendo di consegnare definitivamente al passato il problema del sovraffollamento, creato dai provvedimenti del Governo Berlusconi nel 2008, quando la spesa per l’istruzione fu ridotta di circa 3 miliardi, tagliando circa 130.000 unità di personale tra docenti e personale ATA.

In molte scuole del Paese il problema è ancora oggi di assoluta attualità: molti docenti sono costretti a insegnare in classi sovraffollate e spesso, in violazione delle norme, con la presenza di un numero troppo alto di studenti con disabilità. In questo modo si verifica di fatto una riduzione della qualità dell’insegnamento, che viene costretto alla mera lezione frontale; si penalizzano gli alunni con maggiori difficoltà o provenienti da contesti di povertà educativa e si rende impossibile l’attenzione ai bisogni educativi di ognuno e ognuna, rinunciando all’inclusione degli alunni con disabilità e trasformando intere classi in ghetti o in spazi invivibili.

A questo si aggiungono le difficoltà create dal nuovo dimensionamento scolastico, che ha prodotto l’accorpamento di molti plessi e una distanza sempre più marcata del dirigente scolastico dalle scuole e dai loro problemi quotidiani.

Per questa ragione, Alleanza Verdi Sinistra, in vista del dibattito sulla legge di bilancio e avendo raccolto le opinioni di molte personalità e organizzazioni del mondo della scuola, intende raccogliere le firme per modificare le norme sulla composizione delle classi e sul dimensionamento degli istituti, utilizzando a tal fine 500 milioni di euro che altrimenti verrebbero trasferiti alle scuole private. Proponiamo quindi che le classi siano formate con un numero di studenti non inferiore a 14 e non superiore a 20, riducendo questa soglia a 18 nel caso della presenza di uno studente con disabilità e a 15 nel caso in cui gli studenti con disabilità siano più di uno.

Proponiamo anche la riduzione da 900 a 400 del numero minimo di alunni iscritti in un istituto scolastico autonomo per l’assegnazione di dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato e di direttori dei servizi generali e amministrativi, prevedendo un’ulteriore riduzione a 200 alunni per le istituzioni situate nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche.

I punti chiave della proposta:

  • Massimo 20 studenti per classe

  • Massimo 18 studenti se è presente un’alunna o un alunno con disabilità

  • Massimo 15 studenti se nella classe sono presenti più alunni o alunne con disabilità

  • Maggiore attenzione al Sud e alle aree interne, per recuperare il gap negli apprendimenti e contrastare lo spopolamento

  • Più forza nel contrasto dell’abbandono scolastico e maggiore benessere psicologico per studenti e studentesse

  • Basta accorpamenti e chiusure di interi plessi: prevediamo un dirigente scolastico ogni 400 studenti e uno ogni 200 studenti nelle piccole isole e nei comuni montani

  • Aumento del personale ATA per garantire sorveglianza e assistenza in ogni area degli edifici scolastici

  • Riduzione del finanziamento alle scuole private




 
 
 

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