NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DI RFI
- robertobitta
- 15 feb
- Tempo di lettura: 3 min

SE LA MANUTENZIONE NON FUNZIONA, LA RESPONSABILITA’ NON E’ DEI LAVORATORI!
Sinistra Italiana Genova, alla luce di quanto accade quotidianamente sulla rete ferroviaria nazionale, regionale e provinciale, ritiene che i numerosi disservizi che colpiscono i viaggiatori, viaggiatrici e pendolari costituiscano solo la punta dell’iceberg del problema.
Crediamo che ridurre la discussione al malfunzionamento e ai disagi, senza allargare il ragionamento a tutte le cause del problema, possa essere utile solo a chi voglia aprire la strada ai privati (a quali va garantito un guadagno stabile del capitale investito) creando un enorme pericolo per la sicurezza e qualità del trasporto ferroviario, per la tutela della forza lavoro e una rinuncia al ruolo strategico che la mobilità rappresenta per il sistema Paese. Pensare che si possa conciliare la manutenzione della infrastruttura con i profitti è quanto di più falso e pericoloso, per questo siamo impegnati a contrastare la narrazione del Governo e a fare luce sulla situazione nella nostra regione.
Innanzitutto bisogna cominciare a dire che per molti anni RFI, la società del Gruppo FS che si occupa del mantenimento in efficienza della rete, non ha scommesso su sé stessa poiché, di fatto, non ha provveduto ad un costante e adeguato turn-over occupazionale, non garantendo così le maestranze necessarie al mantenimento delle attività manutentive internamente all’azienda. Non a caso il lavoro esternalizzato, concesso in appalto alle ditte, è aumentato con il passare degli anni.
Il 10 gennaio 2024 RFI e Organizzazioni Sindacali hanno firmato un accordo a livello nazionale che prevede una complessa e storica riorganizzazione del settore manutentivo. Il raggiungimento dell’intesa è stato anche favorito dalle nuove politiche occupazionali della Società che, negli ultimi 4 anni, ha assunto oltre 7.000 giovani manutentori per colmare le carenze croniche del comparto.
Tuttavia l’accordo tra Azienda e Sindacato, ad oggi, stenta a produrre i risultati auspicati. In parte perché il trasporto ferroviario è un sistema complesso che deve tenere in considerazione diverse variabili, in parte perché RFI è una struttura con molti reparti specializzati in connessione tra loro che occupa migliaia di addetti su tutto il territorio nazionale. Una riorganizzazione così profonda ed estesa, per una sua completa ed efficace attuazione, necessita indubbiamente di tempi di applicazione più lunghi. Tanto più se si considera il grave ritardo dell’Azienda frutto di molti anni di mancati investimenti in risorse umane e mezzi.
Complessità del trasporto ferroviario, ritardo nelle assunzioni e nella conseguente professionalizzazione dei manutentori, accelerazione del processo riorganizzativo e un numero elevato di cantieri sono tutti elementi che hanno mandato in sofferenza il settore, facendo emergere le criticità che stanno alla base dei recenti guasti e ritardi nella nostra regione. Tale situazione, se dovesse persistere, potrebbe ripercuotersi sulla sicurezza del trasporto, oltre ovviamente a costituire l’alibi perfetto per ulteriori esternalizzazioni di attività e segmenti produttivi.
Va considerato inoltre che le dimensioni della Liguria tradiscono da sempre la sua reale importanza nel sistema ferroviario del Paese. La posizione strategica, il sistema portuale, la morfologia complessa del territorio, unitamente alle caratteristiche dell’infrastruttura ferroviaria, ne fanno un unicum a livello nazionale. Seppur di piccole dimensioni il nostro territorio necessità di ulteriori uomini e mezzi proprio per le sue caratteristiche e per i molti cantieri e opere previsti.
A tutto ciò va anche aggiunto che nella nostra regione esistono ancora gravi carenze infrastrutturali: come per esempio sul ponente, nel tratto ancora esistente di binario unico ovvero sulla direttrice verso la Francia. E’ quanto mai necessario avviare una riflessione anche sulla capacità di trasporto delle nostre linee e di una eventuale diversificazione del traffico viaggiatori e merci. Temi che andrebbero affrontanti in una discussione seria e di politica strategica dei trasporti che come Sinistra Italiana vogliamo fare richiamando alla responsabilità il Governo di questa Regione.
Per tali motivi riteniamo gravi, strumentali ed inutili le recenti dichiarazioni pubbliche dell’Assessore Scajola volte, unicamente, a coprire l’inadeguatezza delle politiche di centro destra e ad intimidire i lavoratori di RFI che tanto possono fuorché risolvere i problemi che spettano alla politica.
Genova, 14 febbraio 2025
Sinistra italiana Genova
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